martedì 23 ottobre 2007

Alti e bassi

Una cosa che osservo spesso è che non facciamo più attenzione ai particolari della vita.
Ci sfuggono le sfumature negli sguardi di chi c'è intorno a noi, tanto che dobbiamo smempre chiedere agli altri "come stai?" senza sforzarci mai di capirlo.
Non si apprezza più un buono e semplice pranzo al ristorante, se non ci offrono un vino da 30€ a bottiglia o se non hanno la lumachina dello Slow Food (mi sta troppo sulle palle... un giorno dovrò parlarvene) in vetrina.
Non capiamo più chi ci è veramente amico e chi no, dato che non vogliamo scoprire mai le nostre carte e far capire veramente se una persona è importante veramente per noi o se invece è solo una gradevole conoscenza e niente più.

Insomma, quello che voglio dirvi è molto semplice: per vivere veramente di un bell'arancione acceso osservate il mondo, non lasciatevi abbagliare dalla luce, ma guardate cosa illumina. Provate, invece che tenere sempre le cuffiette dell'mp3 nelle orecchie, ad ascoltare il suono del mondo che vi ruota intorno, sia esso il rumore di foglie mosse dal vento o il terribile ronzio delle ventole qui in fancazzificio...


Ciao a tutti!!!



PS
Il post è dedicato a tutte le persone che hanno avuto la pazienza di capire se sono o meno importanti per me!

2 commenti:

  1. Terribilmente vero.
    Io mi trovo a cercare di fare leggere vedere ascoltare troppe cose, e ho smesso di pensare.
    Sabato ero un po' raffreddato e non sono uscito con i miei amici, perché non ho tempo di ammalarmi.
    E, si, è vero, una volta non avevo bisogno di chiedere agli altri come stavano, lo sapevo e basta.
    E non avevo queste borse sotto gli occhi.
    Nel fare molte cose per non perdere tempo si perde il senso ed il gusto di quello che si fa.
    Una delle una delle cose più belle degli ultimi mi è capitata in vacanza quest'estate. In casa i miei amici che dormivano dopo pranzo, io fuori in cortile, tre giorni che non toccavo un pc.
    Per la prima volta da, non so, tanto mi sono sentito davvero bene, in pace con tutto e con tutti, e straordinariamente leggero ascoltando il rumore dell'aria tra le foglie.
    E nonostante tutto non riesco a porre un freno alla fretta che mi assale...
    Ho ancora moltissimo da imparare su come si sta al mondo.

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  2. Perché, credi (credete) che crescendo si impari qualcosa?

    L'unica cosa che si impara crescendo e facendo più esperienze, è che l'orizzonte è sempre più immenso e il cielo sempre più grande.

    E ti senti sempre, sempre più piccolo.

    Non sorprende che, spaventati da queste cose, più si diventa adulti e più ci si "rinchiuda" in un mondo piccolo.

    Essere borghesi è una aspirazione nobile, alla fine. E' il desiderio di trovare una sicurezza e un modo di non cadere a pezzi.

    Perché quando ti senti così piccolo, è facile perdere il controllo di sé. E' facile perdersi nell'immenso cielo azzurro.

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