domenica 6 luglio 2008

Prospettive...

Mi piace qualche volta osservare il mondo da lontano, cercando di lasciarmi alle spalle i luoghi comuni e le categorie mentali ce siamo abituati ad utilizzare e cercare di comprendere perché le utilizziamo.
Ieri ad esempio mi è saltata in mente una cosa che mi ha spaventato e perplesso al tempo stesso.

Che differenza c'è tra la tanto sospirata e agognata meritocrazia (secondo cui chi merita di comandare comanda) e la denigrata legge del più forte (o legge della jungla, secondo cui chi è abbastanza grosso da comandare comanda). Ovvero, noi diciamo che sia una cosa buona che chi ha le capacità e la conoscenza possa guidare gli altri, ma questo non è come dire "chi è più forte, stavolta di testa, comanda"???? Quindi la mia conclusione è stata: sono la stessa cosa!

Ma allora perché si pensa il contrario???
e soprattutto, perché non riusciamo a riconoscere due cose uguali???


Non riesco a saltarci fuori...

Ciao a tutti!!!

2 commenti:

  1. Hmm... la meritocrazia non dovrebbe essere "chi è migliore comanda", bensì chi è migliore in un campo viene premiato di conseguenza.

    Io credo che la meritocrazia sia un concetto potenzialmente pericoloso, se non moderato da un sistema che fissi uno standard minimo sopra il quale a ognuno sia dato a sufficienza per sopravvivere, e un limite massimo oltre il quale non si può "ottenere" di più per evitare sfruttamento e cottimismo; ma questi sono discorsi ideali che non hanno senso e non mi preoccupano in un paese affetto da clientelismo quale il nostro.

    Quello che è veramente problematico in Italia dovesse mai "instaurarsi" una meritocrazia è: chi giudica il merito? Non si rischierà di andare a formare una cultura del pensiero unico che dipende dal capo? Applicando una sorta di sistema RAI o di sistema sanitario, in cui direttori e capi cambiano quando cambia il potere che li nomina, e si porta dietro i suoi dipendenti, ridotti solo al rango di yes-men perché il merito lo giudicano loro?

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  2. You won!
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