lunedì 12 novembre 2007

Che due palle!

Oggi mi girano a manetta!
Primo: non anrò in autostrada per timore di venire impallinato da uno sceriffo incazzoso che sta lì col telelaser e invece di controllarmi la velocità mi spara in testa.
Secondo: per quanto la cosa sia irritante, mi irrita ancora di più il vespaio che ha sollevato, a partire dalla guerriglia urbana fino alle solite vuote ed inutili dichiarazioni di chiunque abbia la possibilità di farne, anche senza saperne una mazza.
Terzo: è il quarto anniversario della strage di Nassiyria. Mi ricordo ancora la diretta del funerale, con tutte le bare in fila una a fianco all'altra e io che guardavo ammutolito con la bandiera attorno al collo. Quella volta credevo che il paese, per quanto avesse sbagliato a mandare quei giovani in guerra, fosse ancora vicino ai cittadini.

Oggi non lo so più.

Ciao a tutti!!!

PS:
Viva l'Italia, l'Italia che non muore (forse)

4 commenti:

  1. Hmm.

    Il problema dello sceriffo incazzoso è un problema individuale.

    Il problema dei tifosi che si menano agli autogrill, che distruggono le stazioni ferroviarie e che rendono gli stadi invivibili è un problema sociale.

    Non bisogna confondere causa ed effetto. E' come se un ladro ti entra in casa e tu con una pistolettata ammazzi uno che era al balcone del vicino. Certo tu sei un grandissimo coglione... ma se quello non ti entrava a rubare in casa col cavolo che succedeva qualcosa.

    La giusta diagnosi del problema l'ha data il mitico El-Hut:
    il problema è proprio a monte:
    dovrebbero sistemare il sistema giudiziario, e risolverebbero molti dei problemi legati alla delinquenza. Qua uno ammazza una persona e dopo 5 anni sta fuori..ti stupisci che dei ragazzetti deficienti senza arte nè parte mossi dallo spirito del branco (o da fascisti facinorosi) approfittino di una partita per sfogare rabbia e frustrazione?

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  2. in effetti non stavo confondendo le cose...
    Mi stanno sul culo entrambi in ogni caso!

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  3. Sì sì, non dicevo che TU stessi confondendo.

    Dicevo solo che, in generale, "non bisogna confondere", e che è importante fare distinzione fra problema individuale e problema sociale.

    Una considerazione aggiuntiva, non critica.

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